Ospitato negli spazi parrocchiali, il Museo descrive la geologia carsica del Monte Gazzo e della Val Chiaravagna.

Nel museo si trovano reperti fossili del Quaternario fra i quali i resti di un orso delle caverne e di una tigre dai denti a sciabola. Trovano posto qui anche opere d’arte appartenenti al santuario, quali dipinti e paramenti antichi.

Questo piccolo museo, gestito da volontari, è ancora oggi simbolo dell’affetto e del legame che i sestresi hanno per questi luoghi e dell’impegno per comunicarne il pregio. Il Monte Gazzo è un luogo molto speciale perché è una vera e propria isola geologica in quanto principalmente composto

da rocce calcaree, tra cui la dolomia, mentre la composizione mineralogica del territorio circostante è completamente differente ovvero serpentinitica. Nei millenni, l’infiltrazione delle acque, dovuta al carsismo, ha creato profonde grotte arricchite da stalattiti e stalagmiti in larga parte cancellate dall’incessante attività estrattiva.

Della bellezza delle grotte del Monte Gazzo resta memoria in numerose ville genovesi, dove le concrezioni più particolari e gli alabastri sono stati reimpiegati per creare sfarzosi angoli con cui stupire gli ospiti in visita.

Foto: Collezione privata

I numeri sulla mappa si riferiscono alla collocazione dei cartelli illustrativi dell’area