Si dice che il toponimo “Gazzo” derivi dalla parola longobarda Gaium, Gazium o Gagium che significa selva, foresta: è infatti ragionevole supporre che questa zona fosse caratterizzata da un grande bosco, al cui margine si estendeva una depressione paludosa percorsa da un corso d’acqua, il Chiaravagna.
Oggi il Monte Gazzo e i suoi dintorni non sono più solo un grande bosco, ma sono caratterizzati da alternanze e accostamenti di habitat, di cui alcuni prioritari dal punto di vista conservazionistico.
Il SIC IT1331615 “Monte Gazzo”, con una superficie di 443 ha, si estende tra 150 e 552 m di altitudine e riveste particolare importanza per la presenza di ambienti e specie fortemente condizionati dalla litologia, caratterizzata da un “isola” calcarea a contatto con substrati ofiolitici. Di rilevante interesse naturalistico per la presenza di diverse specie vegetali rare è la valle del Rio Molinassi che scorre infossato sul lato occidentale. In passato era presente anche una piccola zona umida di elevato valore, chiamata suggestivamente “Pian delle Streghe”.
Tra gli habitat di maggiore importanza si possono citare le formazioni pioniere serpentinicole a Euphorbia spinosa subsp. ligustica, gli aspetti a vegetazione casmofitica legati ai substrati calcarei nudi (pareti e ghiaioni di origine artificiale), i prati arbustati con significative popolazioni di orchidee (d’interesse prioritario). La parte sommitale del Monte Gazzo ospita un lembo di lecceta che svolge un importante ruolo di rifugio per l’avifauna, mentre nella parte settentrionale del sito si estendono boschi di castagno, per lo più cedui, ma ancora con rari alberi annosi, relitti di colture abbandonate.
Di notevole importanza sono anche ridotte superfici con prati a sfalcio e colture nonché i corsi d’acqua con vegetazione riparia, purtroppo estremamente ridotta e alterata.
La flora evidenzia segnalazioni di specie rare o endemiche come lo zafferanino ligure (Romulea ligustica) con popolazioni purtroppo molto ridotte rispetto al passato e in gran parte esterne al SIC, la peverina di Voltri (Cerastium utriense) localizzata con pochi individui sui substrati ofiolitici del lato occidentale, e il fior gallinaccio acutissimo (Tuberaria acuminata); fra queste le prime due – assieme a numerose specie di orchidee spontanee – sono protette da leggi regionali (LR 28/2009). Per le Orchidee vige inoltre il regime di protezione internazionale CITES.
Il Monte Gazzo rappresenta anche il locus classicus dove furono descritte per la prima volta alcune specie, come Festuca inops, Holcus setiger e Tuberaria acuminata dagli illustri botanici Giuseppe De Notaris e Domenico Viviani. Per la fauna, interessanti sono le segnalazioni di specie troglobie endemiche legate alle cavità carsiche, un tempo assai più sviluppate. Sono inoltre segnalate circa 40 specie di uccelli protetti da normative internazionali e la falena Euplagia quadripunctaria, d’interesse comunitario prioritario.
Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta al miglioramento dei boschi esistenti di leccio e di castagno e alle cinture riparie. Interventi urgenti e prioritari di sfalcio e riduzione della vegetazione legnosa dovrebbero essere programmati e realizzati in piccole zone della valle del Rio Molinassi per salvaguardare popolazioni di specie erbacee in via di rarefazione, come Romulea ligustica.
Altri interventi importanti e urgenti derivano dalla necessità di contenere l’invasione di specie esotiche, in particolare l’ailanto (Ailanthus altissima) e, in situazioni più localizzate Senecio inaequidens, Tradescantia fluminensis e Nassella trichotoma.
HABITAT SEGNALATI NEL SIC “MONTE GAZZO”
Habitat non All. I Dir. 43/92
4030 – Lande secche europee e altri habitat arbustivi o erbaceo arbustivi a carattere mediterraneo o sub-mediterraneo
6110 – Terreni erbosi calcarei carsici (Alysso-Sedion albi)
6210 – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco – Brometalia)
(notevole fioritura di orchidee *) PRIORITARIO
6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero – Brachypodietea)
6420 – Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion
6430 – Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile
8130 – Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili
8210 – Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica
8230 – Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthion o del Sedo albi-Veronicion dillenii
8240 – Pavimenti calcarei
8310 – Grotte non ancora sfruttate a livello turistico
*91E0 – Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae). PRIORITARIO
91H0 – Aree con dominanza di boschi corrispondenti o parzialmente riferibili all’habitat 91H0 (Boschi pannonici di Quercus pubescens)
9260 – Foreste di Castanea sativa
9340 – Foreste di Quercus ilex
9540 – Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici
Habitat non All. I Dir. 43/92
Habitat arbustivi o erbaceo-arbustivi, a carattere prevalentemente mediterraneo-submediterraneo
Orno-Ostrieti e altri boschi misti
Ecomosaici agricoli eterogenei