Il Monte Gazzo si eleva a 421 metri sul livello del mare, affacciandosi sul Golfo di Genova dal versante tirrenico dell’Appennino Ligure. La sua conformazione geologica, caratterizzata da dolomia triassica e calcari, lo rende un luogo di straordinaria importanza per la biodiversità e lo studio delle formazioni rocciose. Sulla vetta il Santuario della Madonna della Misericordia, emblema di protezione per le comunità locali.
La ricchezza mineraria di questa montagna ha segnato la sua storia sin dal Medioevo, quando si iniziò a estrarre dolomia per produrre calce magra utilizzata nell’edilizia. I tradizionali forni a cupola, utilizzati per l’arrostimento della dolomia, sono ancora visibili e ben conservati presso il Bric del Gazzo. Tuttavia, dagli anni Sessanta l’attività estrattiva è aumentata in modo significativo per rispondere alla crescente domanda di calce industriale e pietrisco per conglomerati cementizi. Questo sviluppo ha avuto conseguenze rilevanti sull’ambiente, in particolare sul torrente Chiaravagna, che è ancora soggetto a rischio idrogeologico. Nonostante l’intensa pressione antropica, una gran parte dell’area del Monte Gazzo è stata riconosciuta come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) nell’ambito della rete europea Natura 2000, grazie ad un’incredibile ricchezza di habitat e specie, resa possibile dall’incontro di due formazioni geologiche uniche: una calcarea e l’altra ofiolitica.
Questo mix geologico ospita una vegetazione straordinaria, con specie rare ed endemiche come lo zafferanetto ligure (Romulea ligustica), la peverina di Voltri (Cerastium utriense).
La fauna è altrettanto preziosa, con esemplari di rilevanza conservazionistica come il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), la falena Euplagia quadripunctaria e specie avifaunistiche iconiche quali il gufo reale (Bubo bubo) e il succiacapre (Caprimulgus europaeus).
Oltre alla sua rilevanza ecologica, il Monte Gazzo rappresenta un’opportunità unica per ritrovare l’equilibrio tra l’urbanizzazione e la natura. La sua tutela non deve solo limitarsi alla conservazione della biodiversità, ma estendersi alla mitigazione dell’impatto umano attraverso piani di gestione sostenibili, la bonifica delle aree estrattive e interventi di riqualificazione ambientale nelle zone limitrofe, come Scarpino.
Con il suo valore scientifico, storico e culturale, il Monte Gazzo è un bene comune da vivere e proteggere. Iniziative come quelle promosse dall’Associazione Amici del Chiaravagna puntano a coinvolgere la comunità locale, sensibilizzando sull’importanza di preservare questo patrimonio unico.
Il Monte Gazzo è molto più di un’area naturale da tutelare: è anche un luogo di identità, memoria collettiva e legame con il territorio.