Numerose sono le specie che caratterizzano i differenti habitat della ZSC del Monte Gazzo e diverse sono anche le entità di maggiore interesse biogeografico e/o conservazionistico.
AMBIENTI ACQUATICI E IDRO-IGROFILI
Sono stati osservati nella ZSC del Monte Gazzo esemplari di Micro-gasteropode Hydrobiidae (endemico), Alzoniella sigestra (descritto nel 1984 da Giusti e Bodon su esemplari proprio di Sestri Ponente in sorgenti e acque sotterranee della Val Chiaravagna), il coleottero stafilinide Bryaxis italicus, l’anfipode Niphargus pescei, il gambero di fiume Austropotamobius pallipes (specie dell’Allegato II della direttiva 43/92, vulnerabile e particolarmente sensibile, presente sul Rio Bianchetta), diversi plecotteri, efemerotteri, tricotteri, odonati, ditteri, gasteropodi e oligocheti; occasionale è la risalita di cefali (Mugil cephalus) e cavedani (Leuciscus cephalus) lungo l’asse del Chiaravagna; è stata poi trovata la Lasca (Chondrostoma genei), un ciprinide endemico dell’Italia settentrionale, più frequente nel bacino padano, segnalato sul Rio Bianchetta, il rospo comune (Bufo bufo) la rana agile (Rana dalmatina), la raganella italica (Hyla intermedia) e la natrice dal collare (Natrix natrix).
SPECIE DI AMBIENTI RUPESTRI E CAVITÀ
E’ possibile rinvenire il Coleottero Cholevidae ed il Parabathyscia genuensis, descritto nel 1986 da Zoia su esemplari proprio di una grotta del Monte Gazzo, località di cui è specie endemica esclusiva.
Altra specie, descritta per la medesima grotta (detta anche Grotta del rospo), è il coleottero endemico Carabidae, Duvalius annae descritto da Briganti nel 1976. Infine sempre nella medesima Grotta del Monte Gazzo, nel 1990 è stato descritto da Gardini lo pseudoscorpione Chthonius genuensis.
Un altro coleottero di particolare interesse legato alle grotte è Duvalius ramorinii. Tra i molluschi gasteropodi, legato all’ambiente ipogeo è Argna ligustica, mentre Solatopupa pallida si osserva anche nelle fessure più superficiali.
Tra gli anfibi Speleomantes strinatii, specie rara, dell’All. II direttiva 43/92, non più ritrovato, ma da non escludere definitivamente.
Tra i rettili ecco la lucertola muraiola (Podarcis muralis), la vipera (Vipera aspis), il biacco (Hierophis viridiflavus), lo Hemidactylus turcicus e la Tarentola mauritanica.
Per quanto riguarda gli uccelli, numerose specie ornitiche utilizzano pareti rocciose; tra queti troviamo passero solitario (Monticola solitarius), rondone (Apus apus), pernice rossa (Alectoris rufa) e gufo reale (Bubo Bubo); tra i chirotteri, Rhinolophus ferrum-equinum e Tadarida teniotis.
AMBIENTI APERTI CON FORMAZIONI ERBACEE ED ERBACEO-SUFFRUTICOSE
Lepidotteri: Gonepteryx cleopatra e Polyommatus hispanus; più rara Axia margarita, piccolo lepidottero legato alla presenza di Euphorbia spinosa. Rettili: lucertola muraiola. ramarro, orbettino, biacco; Uccelli: pernice rossa, allodola, saltimpalo, cardellino, occhiocotto; di maggiore importanza conservazionistica sono averla (Lanius collurio) e succiacapre (Caprimulgus europaeus) comprese nell’All. 1 Dir 147/09 eil gheppio (Falco tinnunculus). Tra i mammiferi è possibile osservare la lepre.
AMBIENTI APERTI CON FORMAZIONI ARBUSTIVE
Insetto stecco Bacillus rossius; diverse specie di ortotteri; lepidotteri come Gonepterix cleopatra e la farfalla del corbezzolo Charaxes jasius; callimorfa (Euplagia quadripunctaria, specie prioritaria All. I direttiva Habitat), macaone (Papilio machaon) e podalirio (Iphiclides podalirius), numerosi coleotteri, fra i quali si evidenziano soprattutto quelli fitofagi (florifagi e fillofagi, ma allo stadio larvale talora xilofagi) appartenenti a curculionidi, crisomelidi, edemeridi, cerambicidi, buprestidi, nitidulidi e scarabeoidei. Comuni sono i ditteri, tra cui diversi sirfidi, imenotteri, api e bombi, che svolgono una importante opera di impollinazione. Rettili: ramarro, lucertola muraiola, biacco, saettone. Uccelli: sterpazzolina, occhiocotto, magnanina, passera scopaiola, fiorrancino, bigia grossa, fringuello, verdone, pettirosso, merlo, storno, cardellino, averla piccola (Lanius collurio). Nei mesi primaverili ed estivi non è difficile osservare il biancone, il pecchiaiolo e il pellegrino; assai più comune è il gheppio. Mammiferi: volpe, cinghiale; nella parte superiore: capriolo, faina, donnola, riccio, diversi toporagni.
AMBIENTI CHIUSI CON FORMAZIONI BOSCHIVE TERMOFILE A LATIFOGLIE
Invertebrati: gasteropodi rari o endemici come Chilostoma planospira, Clausilia bidentata crenulata, Vitrea etrusca e Cochlodina incisa (sotto cortecce e pietre, nelle situazioni più fresche). Anfibi: salamandra pezzata; Rettili: saettone e ramarro. Uccelli: ghiandaia, cuculo, merlo, cinciallegra, cincia bigia, scricciolo, picchio verde, picchio muratore, tordo bottaccio, upupa, allocco. Mammiferi moscardino (Muscardinus avellanarius), ghiro, scoiattolo, cinghiali, diversi micromammiferi.
AMBIENTI CHIUSI CON FORMAZIONI BOSCHIVE TERMOFILE A CONIFERE
Invertebrati: diversi insetti corticicoli, xilofagi e saproxilici, legati almeno in uno stadio del proprio ciclo vitale, al legno deperiente o morto di alberi senescenti e/o a tronchi e rami caduti. Lepidotteri: geometridi, lasiocampidi e nottuidi.
Rettili: lucertola muraiola e ramarro. Uccelli: cincia mora, torcicollo e rampichino; è segnalato lo sparviere. Mammiferi: soprattutto scoiattoli e moscardini (Moscardinus avellanarius).