La Badia di Cassinelle si trova a Nord di questo totem, sul versante opposto all’omonimo rio, leggermente fuori dalla ZSC (Zona speciale di conservazione) IT1331615 “Monte Gazzo”: qui vicino parte un sentiero che
la raggiunge.

Probabilmente già stazione di posta in epoca romana, il borgo è citato per la prima volta in un documento notarile del 1189 che parla di frati eremiti nella zona. La Chiesa e il convento risalgono al 1308: la cripta ospitò le spoglie di membri della famiglia Grimaldi. Da qui aveva origine la Via del Sale che, attraverso la zona di scambi delle Capanne di Marcarolo, raggiungeva la via Postumia, costruita dai romani per collegare il porto di Genova con Aquileia.

Dell’antico borgo di Cassinelle, rimasto intatto ed isolato fino agli anni ‘50, oggi troviamo solo qualche rudere invaso dalla vegetazione. Lo stato di degrado e abbandono in cui versa attualmente è stato causato dallo spopolamento culminato con la costruzione della discarica di Scarpino.

Poco a valle di questo pannello, il Rio Cassinelle si unisce al Rio Bianchetta per dare origine al Torrente Chiaravagna.

Buona parte del corso del Cassinelle è interno alla ZSC; tuttavia, la presenza della discarica di Scarpino sulle sue sorgenti ne ha da tempo inquinato le acque. Un’attenta gestione delle sue emissioni potrebbe permettere la ricomparsa di importanti specie come il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes).

Nonostante le condizioni critiche di questo corso d’acqua, è ancora presente la falena Euplagia quadripunctaria, prioritaria ai sensi della Dir.92/43/CE “Habitat”. I crinali e i versanti che circondano la valle sono caratterizzati dalla presenza di vaste aree boschive, in prevalenza castagneti che, in primavera, ospitano vistose fioriture di primule (Primula vulgaris, Primula veris), dente di cane (Erythronium dens-canis) e rari bucaneve (Galanthus nivalis).

Foto: Collezione privata

I numeri sulla mappa si riferiscono alla collocazione dei cartelli illustrativi dell’area