Dislocate sulle pendici meridionali ed orientali del Monte Gazzo, sono tutt’oggi visibili ben 11 fornaci da calce (dette calcinaie) di età pre-industriale.

Le prime notizie sulle attività di estrazione e cottura della calce risalgono all’epoca romanica e da allora poco è cambiato. La fornace presenta una struttura a forma di cilindro con un diametro di due o tre metri che si conclude con una pseudo-volta sormontata da un camino. L’accesso alla fornace è costituito da una porta alla base, realizzata con un doppio arco in pietra o laterizio. Nelle calcinaie si cuoceva la pietra da calce con un fuoco che doveva essere mantenuto costante dal conduttore, che spesso viveva nelle vicinanze per poter sorvegliare il fuoco anche per più giorni.

Le pietre venivano calate dall’alto, mentre dal basso si gestiva la fiamma ottenendo quindi la calce, usata sia nell’edilizia ma anche come disinfettante.

Ogni calcinaia era posta in modo da sfruttare la pendenza della collina, sia per facilitare le operazioni di carico e di scarico, sia per beneficiare così dell’isotermia, necessaria ad ottenere un’adeguata cottura della calce.
Queste strutture sono attualmente proprietà di privati.

Proseguendo lungo il percorso che conduce al Monte Gazzo, incontriamo i confini meridionali della ZSC IT1331615 “Monte Gazzo”.

Foto: Collezione privata

I numeri sulla mappa si riferiscono alla collocazione dei cartelli illustrativi dell’area