Il versante Sud, percorso dalla via “Direttissima”, è rimasta l’unica area del Monte Gazzo a conservare, almeno in parte, gli ambienti originari presenti prima dello sviluppo abnorme delle attività estrattive.

Questo sentiero, in buona parte interno alla Zona Speciale di Conservazione IT1331615 “Monte Gazzo”, è così denominato per il minimo tragitto che collega Sestri al santuario “Nostra Signora della Misericordia”, situato sulla sommità del Monte.

Salendo, si incontrano habitat erbosi e arbustivi su substrato calcareo dominati dalla presenza del timo (Thymus vulgaris), dell’elicriso (Helichrysum stoechas) e della ruta (Ruta angustifolia); in questi ambienti si rinvengono anche specie in generale non comuni: la inula montana (Pentanema montanum), la vedovina a fiori bianchi (Cephalaria leucantha) e il lino salsoloide (Linum suffrutticosum subsp. appressum).

La macchia mediterranea vede la presenza di alaterno (Rhamnus alaternus), terebinto (Pistacia terebinthus) e, nei luoghi più ombrosi, viburno (Viburnum tinus); si incontrano anche esemplari di carrubo (Ceratonia siliqua) e palma nana (Chamaerops humilis).La vetta è dominata dalla lecceta (Quercus ilex) con l’interessante presenza di albero di Giuda (Cercis siliquastrum). Nel sottobosco è frequente il pungitopo (Ruscus aculeatus). Purtroppo questi ambienti, unici nel ponente genovese, sono gravemente minacciati dalla crescente presenza dell’ailanto (Ailanthus altissima), una specie alloctona invasiva, dal pascolo incontrollato e da attività poco rispettose della naturalità degli spazi. Qui il terreno è caratterizzato da un substrato molto fragile la cui conservazione prevede la minima frequentazione antropica che dovrebbe limitarsi al calpestio di un unico tracciato di percorrenza evitando diramazioni e varianti.

In foto: Albero di Giuda (Cercis siliquastrum) – Collezione privata

I numeri sulla mappa si riferiscono alla collocazione dei cartelli illustrativi dell’area