Ci troviamo al limite nord-orientale della ZSC IT1331615 “Monte Gazzo”. Questo piccolo borgo rurale incastonato nel verde, raggiungibile risalendo la Val Chiaravagna tramite il sentiero che parte dal rio Bianchetta, appare immutato nel tempo con la chiesa di S. Pietro circondata da un nucleo di case con lo sguardo rivolto al mare.

Teatro delle attività agro-pastorali, tutta l’area è ricca di serpentinite che determina la particolare composizione floristica.

Nelle pietraie e sugli affioramenti rocciosi è significativa la presenza della peverina di Voltri (Cerastium utriense) mentre a fine inverno, nelle aree boschive, fiorisce il bucaneve (Galanthus nivalis).

Significativa la presenza di orchidee: Epipactis microphilla, Dactylorhiza maculata, Neotinea ustulata e, nei prati, Serapias lingua, Serapias neglecta e Serapias vomeracea.

Molte specie di orchidee vivono in lembi di ambienti prativi, ormai purtroppo molto limitati, che sono stati identificati come appartenenti all’importantissimo habitat Natura 2000 “6210* – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)”: tale habitat è sottoposto a prioritarie misure di conservazione e protezione e rappresenta certamente uno dei maggiori elementi distintivi della ZSC. Nei boschi che circondano il paesino di San Pietro ai Prati si apre il “Buranco delle strie“, un imponente pozzo carsico meta storica degli speleologi genovesi. Questa cavità naturale, a testimonianza della davvero peculiare realtà geologica di questi luoghi, si è formata in una zona di contatto fra ofioliti (rocce verdi metamorfiche) e le rocce calcaree sedimentarie tipiche del Monte Gazzo.

In foto: Peverina di Voltri (Cerastium utriense) – Collezione privata

I numeri sulla mappa si riferiscono alla collocazione dei cartelli illustrativi dell’area