Con l’avvio del primo cantiere navale nel 1815 Sestri Ponente inizia la trasformazione da piccolo borgo marinaro di villeggiatura a città industriale. Per tutto il ‘900, le varie borgate di Sestri sono state ricche di attività industriali, dalle lavorazioni di generi alimentari, alle cave e alle grandi industrie meccaniche con il relativo indotto: fonderie, falegnamerie, concerie, lavanderie, carpenterie e logistica. Il paesaggio urbano di Sestri, nel tempo, ha subito un profondo mutamento, a discapito della spiaggia

ormai del tutto scomparsa e dell’ambiente naturale soggetto a progressive pressioni antropiche. Negli ultimi decenni, è emersa in maniera sempre più forte la necessità di migliorare la qualità della vita, attraverso la riscoperta e la fruizione della natura. Le aree verdi che circondano Sestri Ponente rappresentano una grande opportunità in questo senso quale forte elemento di resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici.

I numeri sulla mappa si riferiscono alla collocazione dei cartelli illustrativi dell’area

Questo pannello fa parte di un progetto, realizzato dall’Associazione Amici del Chiaravagna, che punta a riaffermare la consapevolezza delle peculiarità naturalistiche della nostra delegazione. La ZSC (Zona Speciale di Conservazione) IT1331615 “Monte Gazzo” alle spalle di Sestri Ponente, è un’area tutelata che fa parte di una rete ecologica europea (RETE NATURA 2000), costituita da porzioni di territorio dei vari Stati, rilevanti per la conservazione della biodiversità: una grande opportunità per la riconquista dell’equilibrio tra la città e gli spazi naturali. Sul Monte Gazzo vengono a contatto due distinte formazioni geologiche, una calcarea e l’altra ofiolitica: questa particolare litologia è alla radice di una elevata diversità in specie ed habitat che ne determina la tutela. Qui si trovano habitat prioritari ai sensi della Dir. 92/43/CE °Habitat° e quindi ad elevatissimo valore conservazionistico, quali il 6210* – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)

(stupenda fioritura di orchidee) e il 91E0* – Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae). Questa diversità del substrato consente la presenza di specie rare o endemiche come lo zafferanino ligure (Romulea ligustica), la peverina di Voltri (Cerastium utriense), il fior gallinaccio acutissimo (Tuberaria acuminata), oltre a numerose specie di orchidee. Tra le specie zoologiche di maggior pregio abbiamo pesci come il barbo canino (Barbus caninus) ed il vairone (Telestes muticellus), invertebrati come il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), la falena Euplagia quadripunctaria e specie avifaunistiche come la magnanina comune (Sylvia undata undata), il succiacapre (Caprimulgus europaeus) ed il gufo reale (Bubo bubo). Questo sito, così importante, è purtroppo sottoposto a innumerevoli pressioni dovute all’azione dell’uomo: per non causare la perdita di questa ricchezza naturale, al suo interno è necessario attenersi alle regole appositamente individuate nel Piano di Gestione della ZSC.